Storia
L'Azienda Agricola Caciorgna Pietro, si trova nel Comune di Casole d' Elsa, in provincia di Siena; un territorio incantevole situato nel cuore della Toscana, ricco di borghi meravigliosi, di cui Casole è quello più importante.
Dista circa 30 Km da Siena e San Gimignano, 12 Km da Colle val d' Elsa, 50 Km da Firenze.
Nel 1953 Giovanni e Fulvia Caciorgna, si innamorarono di questa campagna, dove decisero di trasferirsi con i loro sette figli, vendendo il loro piccolo "Podere" situato vicino alla Torre di Pitino, una bellissima collina nei pressi di San Severino Marche, per acquistare un piccolo lembo di un grande latifondo, appartenuto alla famiglia Bargagli prima, Visconti poi, attualmente "Castello di Casole", dove continuare a fare il “mestiere” dei "contadini", una professione tramandata di generazione in generazione.
Oggi l'Azienda ha una superficie totale di circa 20 ettari, coltivati a cereali, mais, girasole, foraggi per il piccolo allevamento di bestiame di razza Chianina, e ovviamente produce anche vino, in passato solo per consumo familiare, in parte venduto sfuso, ai privati. Attualmente, il vigneto situato nella collina denominata "Osteria delle Macchie", impiantato nel 2001 a Sangiovese, misura circa 2,3 ettari.
Dal 2007, al territorio del Comune di Casole d’Elsa, è stata riconosciuta la D.O.C., per cui il vino Macchie, in etichetta, riporta le denominazione “Terre di Casole Sangiovese”.
A condurre l’Azienda è Caciorgna Pietro in prima persona con la moglie Elda, che si occupa principalmente dell’agriturismo, dell’allevamento di piccoli animali da cortile, e dell’ orto per la produzione di verdure fresche per consumo familiare.
La filosofia della famiglia Caciorgna, è quella di produrre qualità nel rispetto dell’ ambiente e della salute del consumatore, per questo non si utilizzano fertilizzanti chimici, e per prevenire le malattie della vite, si ricorre solo a prodotti tradizionali come rame e zolfo.
Così come tutto il mangime per l’ allevamento del bestiame viene prodotto direttamente in Azienda. Si tratta di una scelta di vita che mette al primo posto i valori della “cultura contadina”, che unisce all’amore per la vita rurale, per le cose semplici, la costante ricerca delle migliori tecniche di coltivazione, con la consapevolezza che i tempi della “terra” sono fatti di lunghe attese, spesso accompagnati da rischi imponderabili.
La prima produzione è stata la vendemmia 2004.
Tra il 2009 e il 2011 è stata costruita una cantina per agevolare il completo controllo della produzione e incrementare quindi la qualità, apportando ogni possibile miglioramento alle diverse fasi della lavorazione che si susseguono partendo dalla vendemmia per arrivare all’imbottigliamento.
Macchie
Terre di Casole Sangiovese
Quando nasci e cresci in una terra straordinariamente bella come la Toscana, vorresti andare più in profondità, vorresti farne parte e mettervi le radici. In quella collina che guarda sud-est, dal suolo di origine vulcanica e leggermente sabbioso, che la sorte ti ha affidato, vorresti che crescessero tante piante di quel vitigno che meglio di tutti gli altri ne può esprimere il suono, i riflessi, il profumo, il sapore: Il Sangiovese, il Principe della Toscana. Vorresti anche che la terra che ha nutrito le tue piante accogliesse nella sua profondità il vino, prima nelle piccole botti, poi nella bottiglia, fino a che non fosse pronto per lasciare la culla. Vorresti che le uve di quei quattro cloni di Sangiovese , selezionati nei migliori terroirs della Toscana, e coltivati in questo piccolo "Cru" denominato Osteria delle “Macchie”, dessero vita ad un vino dai profumi intensi e raffinati, aristocratico, elegantemente sottile, dal tocco setoso. E desideri infine che questo vino porti il nome del luogo dove nasce e dove sei nato: MACCHIE, Terre di Casole Sangiovese.
Ambasciatore del Rinascimento!
Attaccamento alla propria terra, significa anche amore per la “cultura e l’arte” del territorio, sentimento, che l’Azienda ha voluto fortemente manifestare attraverso la scelta dell’etichetta del vino “Macchie”, sapientemente realizzata dall’ amico Dante Albieri. Il logo dell’ etichetta, i tre alberi stilizzati dai tratti raffinati ed eleganti, potrebbero sembrare opera moderna, invece sono stati abilmente estrapolati dall’ affresco di Benozzo Gozzoli, che si trova nella Cappella dei Magi del Palazzo Medici Riccardi in Via Cavour a Firenze. Questa immagine rappresenta con forza la sintesi della Toscana, mettendo in rilievo l’eleganza e l’armonia del suo paesaggio oltre alle straordinarie capacità dei suoi artisti migliori, autori del pre-rinascimento e rinascimento che, con i loro capolavori, hanno reso immortale la storia ed il paesaggio toscano dell’ epoca, contribuendo alla diffusione, in tutto il mondo, della cultura del “bello”, dell’“armonia”. Così, anche il vino “Macchie”, nel suo piccolo, vuol essere ambasciatore della Toscana e della “Toscanità” sia attraverso l’ immagine che ne sintetizza l’arte ed il paesaggio, sia attraverso l’interpretazione ed il gusto del suo vitigno “Principe”, il Sangiovese.
Etna
Anno 2006 : “N*anticchia” il nerello mascalese sulle pendici del vulcano Etna
Parlo di questa storia in prima persona perché mi vede coinvolto sin dall’inizio, anche
se il progetto fa parte dello sviluppo dell’Azienda Caciorgna Pietro. Nel 2006, un mio
caro amico, Marco de Grazia mi invita nella sua Azienda sull’Etna, Tenuta delle
Terre Nere, dove già produce un ottimo vino da uve Nerello, sul versante nord del
vulcano. Mi fa visitare i suoi stupendi vigneti, dislocati in varie contrade comprese
tra Passopisciaro e Randazzo.
Non ci vuole molto per innamorarsi dei vini e della terra da cui nascono.
Con Marco visitiamo molti vigneti in vendita, lui mi sprona a comprarne uno, fino a
che non troviamo un piccolo gioiello, mezzo ettaro di Nerello, allevato ad alberello
alla soglia dei cento anni. Prefillossera. Si trova nella Contrada Marchesa, a Passo
Cannone, vicino Passopisciaro ( Castiglione di Sicilia ).
Riesco ad acquistarlo e , poco dopo , acquisto un altro vigneto situato nella Contrada
detta “Bocca d’Orzo o Piano d’Aria” ( Randazzo ) , a cui recentemente, si è aggiunto
un gioiello di vigneto , più di un ettaro , nella Contrada di Santo Spirito (Castiglione
di Sicilia ).
Inoltre ho in affitto un piccolo vigneto e si acquistano le uve dai vicini, che hanno
caratteristiche simili ai miei terreni.
La vinificazione oggi viene fatta nella piccola cantina che ho attrezzato a Rovittello,
sulla Via Nazionale , sempre in Comune di Castiglione di Sicilia.
Il primo vino prodotto è stato il N*Anticchia, che in Siciliano significa “un pochino”.
Una parola che mi incuriosì, per il suono e la consuetudine d’utilizzo nel parlare
comune, la prima volta che visitai la Sicilia, con degli amici, nel 1986.
La coltivazione dei vigneti, che si trovano tra i 700 e gli 800 metri è affidata a
persone esperte della zona. La terra in questa zona è magica! Ricca di sabbia e tanti
sali minerali conferisce all’uva finezza aromatica, tannini setosi e vellutati.
Ne esce un vino che, maturato in piccoli fusti di rovere , si esprime con grande
finezza aromatica, buon corpo, complessità e bevibilità.
L’etichetta, è stata realizzata dall’amico Dante Albieri, con la collaborazione di
Beatrice e Giorgio Mencattini.
Nel 2009 al N*anticchia si è aggiunto un secondo vino che oggi si chiama “Ciaurìa” ,
e poi un terzo nato nel 2013, il "Guardoilvento".